Non smetteremo di esplorare. E alla fine di tutto il nostro andare ritorneremo al punto di partenza per conoscerlo per la prima volta (T. S. Eliot)

 
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Castelluccio dei Sauri
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Un po' di storia

Centro agricolo su un colle delle ultime propaggini appenniniche alla destra del torrente Cervaro.
Sulla esistenza di Castelluccio in epoca pre-romana non si hanno notizie certe e documentate. Si sa, pero, che nel suo territorio, in località Sterparo ai confini con l'agro di Bovino, sorgeva in epoca remotissima  un importantissimo luogo di culto, testimoniato dal ritrovamento di numerose Stele, alcune delle quali sono custodite nel Museo civico di Bovino.
In epoca romana, invece, qualche studioso ritiene di identificare il paese con "l'oppidolum" (villaggio) di cui parla il grande poeta Orazio (65-8 a.c.) nella sua Quinta Satira. Orazio era solito fermavisi per passare la notte nel corso dei suoi viaggi da Roma a Brindisi, dove si imbarcava per la Grecia e viceversa. Detto villaggio era attraversato dalla via Appia ed era conosciuto per la fonte di Maggio. Il grande poeta latino afferma che le acque di questa fonte, dopo le piogge invernali era al massimo della sua resa nel mese di Maggio, ed erano quasi miracolose per chi soffriva di dolori al corpo e all'addome.
Intorno all'anno mille i Normanni costruirono dei "castra",  piccoli insediamenti rurali fortificati. Tali insediamenti miravano in primo luogo a raggruppare i contadini per la coltivazione e la valorizzazione del territorio e anche per fornire al potere signorile, di natura innanzitutto militare, un base fortificata.
Castelluccio doveva essere un insediamento di origine bizantina per via del "Saurorum" (dei Sauri) probabilmente ripopolato da un nucleo di cavalleria Isaurica (dal nome dell'imperatore bizantino Leone III, l'Isaurico).
ll primo documento che certifica l'esistenza del paese risale al 1118, anno in cui il conte Roberto II di Loretello ne fece dono al Capitolo della Chiesa di Bovino. Sotto la dominazione sveva di Federico II, il paese divenne una "masseria" regia.
Dopo la morte di Federico II e la fine della sua dinastia, nel 1273 il feudo di Castelluccio dei Sauri venne assegnato ad Ugo di Brienne, conte di Lecce e duca di Atene. Nel 1324 il re Roberto d'Angiò riconferma al Capitolo Bovinese la donazione del Casale di Castelluccio degli Schiavi.
A partire dal 1390 il paese entra in una fase di declino, che lo porterà al completo spopolamento nel periodo che va dal 1415 al 1446. In seguito fu ripopolato da 60 famiglie di Albanesi e ritornò così a vivere, anche se nel 1549 per via della natura violenta dei suoi abitanti, su ordine del vicerè Pietro di Toledo, il casale fu fatto bruciare insieme ad altri.
Gli Albanesi introdussero il rito greco-ortodosso, praticato nella chiesa di San Giorgio, probabilmente l'attuale cappella di San Gerardo, mentre gli abitanti del posto si recavano presso la chiesa di Santa Maria, probabilmente una cappella preesistente alla attuale chiesa della Madonna delle Grazie.
Nel 1564 Giovanni Guevara, signore di Bovino, acquista il feudo di Castelluccio dei Sauri dalle mani di Fabrizio Mormile, che così fa parte dello Stato feudale dei Guevara fino al 1860 data della nascita del Regno d'Italia.
Il 23 Novembre 1980 il terremoto provocò danni gli edifici più antichi e alla chiesa parrocchiale di San Salvatore che fu chiusa.
Fu riaperta al culto l'8 Agosto 1992, e nel maggio 1994 è stato inaugurato l'Ippodromo, un immenso impianto che si estende su una superficie di quarantacinque ettari.

 

 

Da visitare

 

I resti di quel che si ritiene un pozzo fatto costruire da Annibale.
Si trova lungo la Statale ex 161 in località Lamia nei pressi dell'Ippodromo dei Sauri.
In questa zona, l'antica Eca, restò accampato per molto tempo l'esercito di Annibale e la tradizione vuole che questo pozzo fosse stato costruito appunto per le necessità delle truppe. Nessuna notizia certa esiste ma è stato da sempre e da molti storici ritenuto tale. Certamente la cosa non è infondata dal momento che anche durante la costruzione della suddetta strada statale, si operò una deviazione per evitare di distruggerlo.

In contrada Lamie sono stati rinvenuti ruderi di abitazioni che potrebbero essere quelli dell’antica città romana di SENZIANO.

Nel 1954 fu rinvenuta, insieme ad altre, una STELE ANTROPOMORFA in calcare bianco. I reperti, di tipo maschile e femminile, di cui abbiamo testimonianza nell’area mediterranea tra il III ed il I millennio a. C., presentano nella struttura una notevole somiglianza con stele rinvenute in Corsica ed in Lunigiana.

La chiesa Madonna delle Grazie fu eretta verso la zona levante del paese, in contrapposizione alla Chiesa di San Giorgio (attualmente Cappella di San Gerardo) in cui si praticava il rito greco-ortodosso da parte degli albanesi che nel 1500 popolavano il paese.
Successivamente fu ampliata ma mai terminata. Negli anni '70 fu demolita e ricostruita per iniziativa di una devota. In questa chiesa ha avuto sede provvisoria la Parrocchia del SS. Salvatore a causa del terremoto del 23 Novembre 1980.
Il quadro della Madonna delle Grazie, secondo alcuni studiosi, risale al XVI secolo e il suo realizzatore è stato un allievo del grande pittore Raffaello Sanzio. Alcuni anni fa il quadro è stato sottoposto ad un trattamento ad opera di una professionista del posto.

Verso la fine del XVII secolo viene per la prima volta descritta la Chiesa del SS.Salvatore. Infatti, nella Visita pastorale compiuta a Castelluccio nel 1685 da Mons. Angelo Ceraso, Vescovo di Bovino, è detto che la Chiesa matrice o del SS. Salvatore era in buon stato e aveva cinque altari, l'altare maggiore e quattro altari laterali.
È probabile che un secolo dopo la distruzione della Chiesa di S. Giorgio sia stata costruita sui suoi ruderi una Chiesa dedicata al SS. Salvatore, affidata ad un Economo Curato.
Corrisponderebbe all'attuale cappella di S. Gerardo. Quando alla fine del XVIII secolo o all'inizio del XIX fu costruita accanto alla cappella, prima chiesa del SS. Salvatore, la nuova chiesa più ampia e più accogliente, il titolo passò dalla cappella alla nuova Chiesa e la cappella fu dedicata a S.Gerardo Maiella.

Cappella di San Gerardo. Tra il XVII e il XIX secolo fu costruita affianco alla cappella, una nuova chiesa dedicata al SS. Salvatore.
La nuova chiesa più ampia, permise di dedicare la vecchia chiesetta alla venerazione di San Gerardo, un santo molto amato dai Castelluccesi.
Nel 2005 , nel mese di maggio, Castelluccio ha vissuto una giornata memorabile accogliendo nella sua città le reliquie di San Gerardo in omaggio alla sua grande devozione al Santo di Materdomini.

 

 

 

Folklore, feste e sagre

 

 

Lunedì in albis – Festa patronale in onore di Maria SS. delle Grazie.

5-6-7 Agosto – Festa in onore del S.S. Salvatore, patrono del paese per antica tradizione. Per l’occasione, oltre ai programmi religiosi, si organizzano sagre di piatti e prodotti tipici, spettacoli folkloristici e musicali.

 

 

 


 
 
 
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